Igiene Orale
L’importanza dei denti bianchi
La bocca non serve solo per respirare e per l’assunzione di cibi, ma è anche un organo di comunicazione che attira lo sguardo delle persone intorno a noi.
Perché sbiancare i denti?
La bocca non serve solo per respirare e per l’assunzione di cibi, ma è anche un organo di comunicazione che attira lo sguardo delle persone intorno a noi.
Un sorriso sano e gradevole può essere la caratteristica che colpisce maggiormente nel viso di una persona.
Avere un sorriso con i denti bianchi e luminosi ci aiuta senz’altro a migliorare e a rendere più gradevole l’aspetto generale di una persona, sia di fronte a se stessa migliorandone l’autostima, sia di fronte agli altri.
Avere i denti bianchi
Pertanto non stupisce che già nei tempi antichi, dei denti belli erano il ‘biglietto da visita’ per un corpo attraente e curato. Ritrovamenti archeologici ci mostrano con quale bravura, già a quei tempi, si è cercato di migliorare l’estetica della bocca.
Il sorriso e i denti di una persona sono tra le prime cose che si guardano quando si comunica con gli altri, contribuiscono alla prima impressione che gli altri si fanno di noi.
Un bel sorriso da già un’idea di ordine, di simpatia e contribuisce a valorizzare l’intero individuo.
Al contrario denti gialli, macchiati danno l’idea di una persona che non si cura…
Chi ha denti belli sorride più spesso e più volentieri di chi sa di avere dei difetti e preferisce nasconderli.
Oggi il paziente pretende dal suo dentista non solo un risultato funzionalmente perfetto del trattamento ma anche e sempre più un miglioramento del proprio aspetto.
Denti bianchi, splendenti e regolari sono riconosciuti come un segno di vitalità e salute del corpo.
La moderna odontoiatria estetica può soddisfare il desiderio di un miglioramento estetico, in modo
dolce e duraturo, cambiando colore, forma e posizione dei denti, come pure intervenendo sulle gengive.
In Italia è da poco più di una decina d’anni che gli sbiancamenti dentali hanno iniziato a farsi largo tra la gente sebbene da molto più tempo vengono praticati in altri paesi del mondo, tra cui il primato spetta agli Stati Uniti.
Tante persone infatti sono sempre più stanche di avere i denti macchiati e gialli, anzi tra la gente ha iniziato a diffondersi l’idea che anche il colore dei denti naturali, che ognuno di noi ha diverso dagli altri e che è determinato geneticamente, sia troppo scuro rispetto a come lo vorrebbero.
Secondo studi recenti il 50% della popolazione mondiale non è soddisfatto del colore dei propri denti e cerca in qualunque modo di averli più bianchi.
Sarà forse stata la pubblicità a mostrarci modelle dai denti splendidi, saranno stati i sorrisi meravigliosi degli attori, sarà forse stato un cambiamento delle persone su quali siano i canoni della bellezza, quel che si nota è che sempre più persone, sia giovani che più anziane, si sottopongono allo sbiancamento dei denti.
Molti studi e molti dentisti confermano questa tendenza: la gente vuole denti sempre più bianchi e anche tante persone giovani con denti già naturalmente bianchi si sottopongono a trattamenti sbiancanti per migliorare ulteriormente il proprio sorriso.
Igiene orale e sbiancamento dentale
Avere i denti gialli non vuol dire necessariamente avere una scarsa salute orale, a differenza di quello che può essere avere un dente cariato o avere placca e tartaro.
Una persona che presenta carie, placca e tartaro non può sottoporsi al solo trattamento sbiancante pensando che avere denti bianchi voglia dire avere una buona salute orale.
I veri nemici della salute orale sono soprattutto il tartaro e la placca che provocano infiammazione
Ai tessuti di sostegno del dente cioè alla gengiva e all’osso alveolare (parodonto).
La presenza di placca e tartaro causa diversi stati infiammatori del parodonto che vanno dalla semplice, ma non per questo trascurabile gengivite ( arrossamento gengivale, sanguinamento allo spazzolamento) fino a ben più gravi parodontiti che , se non curate, nel giro di pochi anni possono portare al vacillamento e addirittura alla perdita dei denti.
Ė per questo che si consiglia di andare almeno due volte all’anno dal dentista che, oltre alla visita di controllo, esegue anche ‘la pulizia dei denti’ ovvero sottopone il paziente a una seduta di igiene orale, togliendo con strumenti professionali placca e tartaro e dà istruzioni al paziente su come pulire poi i denti a casa.
Ė per questo che prima di sottoporsi ad un trattamento sbiancante va sempre valutato lo stato di salute orale generale e se sono presenti placca e tartaro questi vanno rimossi.
Tipi di colorazioni dei denti
Il cambiamento di colore dei denti può avvenire per diversi motivi:
- Danni congeniti dello smalto (cause genetiche)
- assunzione di specifici antibiotici ( tetracicline) durante la fase di formazione dei denti permanenti
- Fluorosi dei denti a causa dell’assunzione di un eccesso di fluoro
- Denti non vitali (devitalizzati )
- Pigmentazioni attraverso l’assunzione prolungata di tè, caffè, vino rosso, fumo di tabacco
- Età: generalmente i denti diventano più scuri con l’avanzare dell’età, esiste però anche un tono di colore individuale e congenito che varia notevolmente da una persona all’altra.
Pertanto i denti possono presentare due tipi di macchie:
- Macchie estrinseche cioè quelle esterne al dente causate dal depositarsi di sostanze contenenti cromogeni e da placca e tartaro. Si possono rimuovere con metodi meccanici.
- Macchie intrinseche cioè quelle contenute all’interno dello smalto del dente. Si possono rimuovere solo con lo sbiancamento.
Per quanto riguarda le ‘macchie’ dovute a difetti di mineralizzazione ( le prime tre) cioè aree di smalto in cui manca l’organizzazione tipica di questo tessuto, sono più difficili delle altre da trattare e spesso richiedono sbiancamenti dentali professionali prolungati per diverso tempo.
I denti macchiati da tetracicline, che presentano delle bande caratteristiche, rispondono in molti casi ottimamente al trattamento.
Per i difetti di mineralizzazione più gravi e difetti di forma del dente bisogna ricorrere a trattamenti di odontoiatria conservativa o protesica.
Solo il vostro dentista sarà in grado di valutare la vostra situazione, per cui prima di intraprendere qualsiasi trattamento “fai da te” è necessario sentire la sua consulenza.
Come si macchiano i denti
Lo smalto e la dentina non sono completamente chiusi al mondo esterno, ma presentano assorbimento e scambio di sostanze con la saliva.
È attraverso questi processi che ad esempio penetra all’interno del dente il fluoro contenuto anche nei dentifrici per demineralizzare lo smalto e proteggere i denti dalla carie.
Oltre alle sostanze utili però vengono assorbite e si depositano sotto la superficie dello smalto anche sostanze esterne colorate, cromogeni. Questi ultimi sono privi di funzione, non sono nocivi e non pregiudicano lo stato di salute dei denti, ma contengono dei doppi legami chimici che assorbono la luce e fanno apparire i denti più gialli e più scuri.
Col passare del tempo il dente assume una colorazione sempre più carica.
È per questo che una persona adulta anche se ha sempre avuto un’igiene orale scrupolosa avrà i denti più gialli di quando era più giovane in quanto i denti sono soggetti :
- al naturale processo di invecchiamento che modifica la composizione dei tessuti.
- Alle sostanze coloranti assorbite, che si possono togliere solo con lo sbiancamento professionale, perché lo spazzolamento o la pulizia professionale non riescono ad eliminarle. Le sostanze che possono far macchiare i denti sono tante. Praticamente tutte le sostanze colorate possono potenzialmente macchiare i denti. Più delle altre il caffè , il tè (il tannino), il vino rosso, la nicotina e il catrame presente nel fumo.
- Il fumo è la principale causa di colorazione del dente: catrame e nicotina in questo caso oltre a una pigmentazione interna del dente si hanno anche antiestetiche macchie esterne marroni-brune-nere che possono anche essere rimosse con una seduta di igiene orale professionale.
Agenti sbiancanti
Per sbiancamento dentale si intende ogni trattamento che fa diventare i denti più bianchi rispetto alla situazione pre-trattamento.
I denti infatti possono essere sbiancati in due modi, uno meccanico e uno con sostanze decoloranti,
Il metodo meccanico è basato sull’azione fisica di alcuni prodotti ( pomice, bicarbonato) che agiscono per abrasione rimovendo direttamente le macchie sui denti (es. contenute anche nei dentifrici sbiancanti).
Anche il dentista usa questo metodo quando, durante la seduta di igiene orale usa gli ultrasuoni che vibrando eliminano tartaro e alcune macchie. Inoltre lo usa alla fine delle sedute di igiene orale quando, attraverso la rotazione ad alta velocità di una particolare gomma, lucida i denti con una pasta contenente appunto un materiale con una determinata granulometria.
Gli svantaggi:
vengono rimosse solo le macchie estrinseche, cioè quelle sulla superficie esterna del dente.
effettuato con strumenti manuali (ad es.spazzolamento9 richiede molto tempo e si rimuovono solo piccole discolorazioni.
Se usato impropriamente può essere aggressivo nei confronti dello smalto provocandone l’abrasione.
Comunque necessario prima dello sbiancamento con metodo chimico, in quanto solo meccanicamente si possono togliere placca e tartaro.
Metodo con sostanze decoloranti
È basato sull’azione di prodotti ad azione ossidante, i perossidi che attraverso la loro azione ossidante, penetrano nello smalto del dente ed eliminano anche le macchie intrinseche, cioè all’interno dello del dente in modo delicato e senza effetti collatrerali.
Inoltre riescono a modificare anche il colore naturale dei denti rendendoli più bianchi rispetto al colore originario.
Gli svantaggi:
possibile sensibilità dentinale variabile da persona a persona e da prodotto a prodotto, sempre reversibile entro 2-3 giorni dal trattamento e comunque controllabile dal dentista anche durante il trattamento.
Sensibilità dentale elevata se sono presenti molte otturazioni sui denti a contatto col prodotto sbiancante.
Possibile irritazione della mucosa gengivale se il prodotto sbiancante è usato impropriamente ed è messo a contatto con la mucosa, anch’essa risolvibile completamente con la sospensione del trattamento, ma che provoca spiacevoli bruciori.
Per questo devono essere usati sotto la supervisione del dentista.
Ė stato dimostrato che la struttura dello smalto non cambia con l’uso di prodotti sbiancanti nemmeno quelli a concentrazione più elevata.
Come fa il perossido di carbamide a sbiancare i denti?
In soluzione acquosa il perossido di carbamide si scinde in perossido di idrogeno e urea.
Il perossido di idrogeno, sostanza comunemente contenuta nell’acqua ossigenata, è il vero e proprio agente sbiancante perché liberando ossigeno attivo, che è capace di penetrare nei prismi dello smalto, fino alla dentina, ossida le sostanze colorate qui presenti, scompone le complesse molecole di pigmento in molecole più semplici incolori.
L’effetto sbiancante non si aumenta solo aumentando la concentrazione dell’agente sbiancante ma anche calore e luce lo aumentano accelerando la reazione.
Diversi studi hanno evidenziato una riduzione della forza di legame tra i denti che hanno subito il trattamento sbiancante e resine composite, ipotizzando che sia dovuto alla presenza sulla superficie dello smalto di molecole di perossido di idrogeno che oltre ad interferire con l’attacco della resina ne inibisce la polimerizzazione.
Tutti i restauri estetici vanno eseguiti pertanto almeno quindici giorni dopo il trattamento sbiancante, quando inoltre vi è una stabilizzazione del colore.
Le nostre nonne usavano elementi naturali per sbiancarsi i denti come la buccia di limone o il bicarbonato da cucina sfregati sui denti ( ma dannosissimi per lo smalto in quanto il limone è acido e il bicarbonato abrasivo!).
I metodi di sbiancamento
Gli Sbiancamenti che possono essere effettuati in studio sono:
- Gli sbiancamenti esterni ( denti vitali)
- Gli sbiancamenti interni (denti devitalizzati)
Gli sbiancamenti esterni prevedono l’utilizzo dei gel sbiancanti a base di perossido di carbamide o di perossido di idrogeno:
-homebleaching quelli disponibili presso gli studi dentistici che vengono utilizzati a casa con l’uso dei specifici gel e apposite mascherine costruite su misura sulla propria bocca. Il dentista rileva le impronte delle arcate dentarie e grazie a queste è in grado di costruire due mascherine in polimero trasparente che calzano perfettamente sulle arcate e che funzionano da contenitori per gel con differenti concentrazioni dell’agente sbiancante.
Indossando le mascherine con il gel per un tempo variabile da 30 minuti a 2-3 ore per giorno si agisce sui denti sbiancandoli gradualmente, agendo in profondità grazie a formule che schiariscono il dente eliminando le macchie anche profonde.
-Power bleaching quelli usati con applicazioni intensive nello studio dentistico.Si tratta generalmente di un materiale composto da una polvere che viene miscelata al momento dell’uso con un gel attivatore per garantire al massimo la stabilità chimica del prodotto.
Il materiale viene posizionato sui denti dal dentista e viene esposto ad una sorgente luminosa ( lampada al plasma, lampada alogena , laser). In modo che venga ancor più accelerata la reazione.La maggio parte dei dentisti oggi usa il laser a diodi. Il laser oltre che un effetto diretto sul gel ha anche un effetto indiretto sul processo sbiancante e consente una migliore penetrazione del prodotto all’interno dei tessuti dentali. Ogni dente viene esposto singolarmente al laser per due o tre cicli che vanno dai dieci ai trenta secondi con potenze dai tre ai 5 w con movimenti circolari.
I vantaggi del power bleaching:
Richiede poca collaborazione da parte del paziente ( basta solo un’ora)
Alta efficacia
Durata dell’effetto sbiancante dai 2 ai 4 anni
Svantaggi: Possibile sensibilità dentale, ma temporanea.
Nel caso di colorazioni più intense o particolari può essere fatto un trattamento personalizzato ripetendo la seduta in studio più di una volta o associando il trattamento domiciliare con quello in studio.
Il dentista pertanto ci saprà consigliare il metodo più adatto alle nostre esigenze e ci seguirà nelle applicazioni e nel ‘mantenimento’.
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